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Comune che vai, Burocrazia che Trovi - CNA La Spezia
La Spezia è tra i comuni presi a campione dalla terza edizione dell’Osservatorio ‘Comune che vai, burocrazia che trovi’ realizzato dal Centro Studi della Cna nazionale. Uno sforzo corale che ha visto il coinvolgimento di 200mila imprese, 900mila addetti, 51 Cna territoriali, tra cui quella spezzina, e 24 distretti moda.

Il Rapporto ha approfondito gli ostacoli burocratici che le imprese dell’installazione di impianti e del settore moda incontrano nel loro percorso verso la transizione ecologica. “Prosegue l’impegno di Cna nel fotografare concretamente la realtà delle imprese e far emergere le loro difficoltà con la burocrazia, ma soprattutto nell’elaborare proposte concrete da portare al legislatore – commenta il Presidente Cna la Spezia Davide Mazzola -. La capillarità dell’indagine, alla quale ha collaborato Cna Cetus La Spezia, ha permesso di elaborare diverse proposte attuabili, nella consapevolezza che semplificando e snellendo i procedimenti il legislatore stesso possa avere maggior consapevolezza e conoscenza delle imprese, in modo da poter disegnare leggi e incentivi tagliati su misura e che servono concretamente alle imprese. Due terzi delle imprese intervistate ritiene che gli adempimenti burocratici per la realizzazione degli interventi e per accedere, anche, a eventuali incentivi siano l’ostacolo principale. Altro ostacolo molto rilevante è la scarsa chiarezza delle norme (per il 72% delle imprese). È proprio su questo aspetto che occorre intervenire per rimuovere gli ostacoli esistenti e fornire alle piccole imprese gli strumenti adeguati per affrontare la sfida della sostenibilità. Il paradosso altrimenti diventa che i tempi della burocrazia siano molto più lenti di quelli immaginati per la transizione ecologica”.

In relazione all’attività di installazione di impianti, le proposte di Cna partono dalla formazione: occorre adeguare l’intervallo temporale tra i corsi di aggiornamento alle norme tecniche e uniformare la scadenza degli attestati, che differisce a livello regionale, poiché non è chiaro con quale frequenza triennale vadano effettuati gli aggiornamenti. A livello nazionale è necessario unificare i catasti informatici con un’unica piattaforma e prevedere un glossario per le attività ispettive utile a rendere univoche le interpretazioni normative sul territorio. Per semplificare bisogna creare un organismo di controllo regionale unico e un sistema unico di acquisto bollini per i contributi relative alle ispezioni sugli impianti e predisporre una piattaforma nazionale per l’invio della dichiarazione di conformità. E’ urgente rivedere complessivamente la disciplina dei RAEE ed in particolare intervenire con una completa revisione del DM 65/2010 e unificare la documentazione relativa alla gestione rifiuti e alla gestione stessa dei RAEE, attualmente caratterizzata da modulistica e adempimenti diversi che generano confusione negli operatori. Aiuterebbe le imprese eliminare la doppia iscrizione all’Albo gestori ambientali e prevedere una categoria semplificata di iscrizione per il trasporto dalla sede del cliente alla sede dell’azienda, rendere operativa la disposizione volta ad agevolare il trasporto di piccole quantità di rifiuti attraverso la sola compilazione del documento di trasporto (DDT) al posto del formulario e, infine, istituire una cabina di regia dedicata al coordinamento delle attività di ispezione e di controllo.

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