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]]>La Comunità ucraina ha espresso il bisogno di: torce, batterie, calze e stivali da uomo, farmaci, guanti monouso, bendaggi, kit sutura, siringhe, caffè, thè, alimenti e prodotti igiene per neonati. Sospendiamo la raccolta di tutti gli altri beni
I punti di Raccolta sono: CDA la Spezia via Don Minzoni 43, CDA Sarzana via Mazzini 78, Magazzino Caritas via Vincinella Santo Stefano Magra.
Donazioni: per sostenere la Caritas nel suo impegno con la popolazione ucraina è possibile fare donare sul conto intestato a ‘Caritas Diocesana La Spezia, Sarzana e Brugnato’
Iban: IT88M0623010706000040390102 specificando nella causale “Emergenza Ucraina”
Accoglienza: dare disponibilità a Caritas Diocesana di spazi che possano accogliere i fratelli e le sorelle ucraine in fuga dalla guerra e che le autorità faranno arrivare tramite corridoi umanitari.
Assistenza: per avare assistenza legale rivolgersi allo Sportello Sociale Immigrazione lunedì 14.30-16.30, giovedì dalle 9 alle 11. Tel 0187.020432 via Fiume 206 La Spezia.
Per Informazioni Emergenza Ucraina
Cell. 3701307341 (dalle 9 alle 19) – 0187.702468 (H24)
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]]>Da settimane scontiamo l’inasprimento dei costi energetici, che risulta particolarmente pesante per l’economia italiana. Le nuove sanzioni nei confronti della Russia produrranno notevoli impatti, ben superiori al valore dell’interscambio a causa della profonda interconnessione dell’economia globale.
La Russia assorbe circa l’1,5% dell’export italiano per un valore nel 2021 di 7,7 miliardi, ma rappresenta il 2,5% della moda e il 3,1% dei mobili, nonché il 2,6% della meccanica che vale il 28% delle vendite italiane in Russia. Il nostro Paese sconta un disavanzo commerciale di oltre 6 miliardi determinato dalle importazioni di prodotti energetici che hanno superato i 13 miliardi sempre l’anno scorso.
La Russia inoltre è un mercato rilevante per i flussi turistici e negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti diretti dall’Italia e la Russia raggiungendo i 13 miliardi nel 2020, pari al 2,1% del totale degli IDE italiani nel mondo. Modesta invece la dimensione degli investimenti russi nella Penisola che sono scesi a 630 milioni.
Nei rapporti commerciali con l’Ucraina il settore agroalimentare risulta quello più colpito essendo il secondo fornitore del Paese dopo la Polonia. Sul lato delle importazioni, l’Italia acquista soprattutto olii grezzi di girasole, frumento tenero e in particolare mais per il quale Kiev è il nostro secondo fornitore assicurando una quota superiore al 20% del nostro fabbisogno.
Qui i dettagli:https://cnait-11c61.kxcdn.com/wp-content/uploads/2022/02/APPROFONDIMENTI-Relazioni-economiche-Italia-Russia.pdf
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