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{"id":1002175,"date":"2022-02-14T12:03:38","date_gmt":"2022-02-14T11:03:38","guid":{"rendered":"https:\/\/sp.cna.it\/?p=1002175"},"modified":"2022-02-14T12:03:38","modified_gmt":"2022-02-14T11:03:38","slug":"balneari-liguri-a-confronto-con-i-deputati-liguri-e-lassessore-regionale-al-demanio-marco-scajola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/sp.cna.it\/balneari-liguri-a-confronto-con-i-deputati-liguri-e-lassessore-regionale-al-demanio-marco-scajola\/","title":{"rendered":"Balneari liguri a confronto con i deputati liguri e l\u2019assessore regionale al demanio Marco Scajola"},"content":{"rendered":"
La \u2018questione balneare\u2019 \u00e8 tornata nell\u2019ultima settimana quale urgente tema di discussione. La Confederazione dell\u2019artigianato e piccola e media impresa della Liguria ha cercato di fare il punto con i parlamentari liguri in un momento di grande fermento e preoccupazione per la categoria con un incontro online a cui hanno partecipato oltre 130 balneatori. Anche a seguito delle dichiarazioni dell\u2019eurocommissario Paolo Gentiloni che ha sostenuto la necessit\u00e0 di riassegnare le concessioni tramite gara e di un incontro tecnico svolto dai delegati delle Regioni con i tre Ministri Giancarlo Giorgetti, Mariastella Gelmini e Massimo Garavaglia. <\/p>\n

\u201cCi attendevamo altre considerazioni da parte del Commissario UE che conosce la specifica situazione del settore in Italia -, ha commentato Alessandro Riccomini Presidente Cna Balneari Liguria -, un contesto di circa 30mila imprese micro e piccole che ha sempre assicurato un livello di eccellenza perfino nei momenti pi\u00f9 difficili per il turismo internazionale, come durante la pandemia. Mettere a gara le concessioni significa condannare alla liquidazione tante imprese, che hanno investito denaro e lavoro\u201d. <\/p>\n

\u201cUn conto \u00e8 assicurare dinamiche concorrenziali, un altro \u00e8 penalizzare decine di migliaia di micro e piccole imprese – Ha aggiunto il coordinatore nazionale di CNA Balneari Cristiano Tomei \u2013. Ci impegniamo in riunioni e tavoli di lavoro con le Regioni e se \u00e8 inevitabile andare a gara non occorre pi\u00f9 perdere tempo, ma mobilitarci per difendere i diritti del comparto. Questo settore non deve andare ad evidenza pubblica. Ribadiamo, inoltre, che il processo di mappatura del demanio marittimo annunciato dal Governo far\u00e0 emergere l\u2019ampia disponibilit\u00e0 di spiagge che possono essere valorizzate sotto il profilo turistico attraverso nuove assegnazioni in regime competitivo\u201d. <\/p>\n

\u201cLa situazione \u00e8 grave e difficile \u00e8 necessario prenderne atto -. Ha sottolineato l\u2019assessore regionale al demanio Marco Scajola -. Nell\u2019incontro fortemente richiesto dalle Regione con i tre Ministri Giorgetti, Gelmini e Garavaglia, \u00e8 apparso chiaro anche se non espressamente dichiarato che le gare siano inevitabili. Sono anni che ritengo occorra una riforma completa del demanio marittimo che manca a livello nazionale che dia garanzie e tutele alle imprese. Il tema delle gare \u00e8 politicamente scomodo. Attendiamo un documento da parte del Governo come forma di responsabilizzazione sul tema, anche perch\u00e9 quando proponiamo leggi ci viene replichiamo che la competenza \u00e8 governativa. Paradossalmente l\u2019uscita di Gentiloni intellettualmente pi\u00f9 onesta della posizione governativa. Il colore politico all\u2019interno della conferenza delle Regioni non esiste, cerchiamo di avere un atteggiamento univoco e responsabile. L\u2019accelerazione \u00e8 dovuta al rischio d\u2019infrazione a tre mesi dalla sentenza che \u00e8 causata da un vuoto normativo. Il governo doveva in questi tre mesi prendere una posizione\u201d. <\/p>\n

\u201cStiamo cercando di capire come proporre una mozione e stiamo lavorando sul Decreto Concorrenza -. Ha commentato l\u2019onorevole Lorenzo Viviani (Lega) – Riforma del demanio \u00e8 necessaria, il nostro riferimento normativo spesso \u00e8 il codice di navigazione del 1942\u201d. <\/p>\n

\u201cLa questione balneare \u00e8 emblematica quale esempio della crisi di nozione di diritto politico -. Ha spiegato l\u2019avvocato Roberto Righi -. Il male della vicenda nasce dal fatto che il Governo italiano in questi anni non ha mai assunto una posizione di difesa rispetto ai titolari dei bagni. Si ha la sensazione che questo settore sia erroneamente \u2018abusivo\u2019 e che l\u2019apertura alla concorrenza vada a sanificare tale pregiudizio. Senza correttamente valutare che ci sono dei diritti che riguardano i titolari delle concessioni quali il diritto d\u2019indennizzo e il riconoscimento dell\u2019investimento\u201d. <\/p>\n

\u201cIn Italia ci sono 30mila imprese che opera nel settore balneare ed \u00e8 nostro dovere tutelarle. Non \u00e8 corretto, a mio avviso, che la linea venga dettata dalle sentenze della magistratura, \u00e8 la politica a dover dare delle risposte. Io sono a disposizione per collaborare e portare avanti un percorso normativo che metta un punto, finalmente, a questo annoso problema\u201d ha rimarcato Manuela Gagliardi deputata di Coraggio Italia. <\/p>\n

\u201cConosco bene la questione e ho lavorato a suo tempo alla proroga al 2033 poi bloccata dalla sentenza di Stato -. Onorevole Franco Vazio (PD) \u2013 La direttiva Bolkestein non \u00e8 tagliata per il settore balneare e forse anche questo aspetto pu\u00f2 essere messo in discussione\u201d. <\/p>\n

\u201cLa nostra posizione \u00e8 determinata: depositeremo una mozione in cui chiediamo al Governo di adoperarsi in sede europea per sostenere l\u2019inapplicabilit\u00e0 della direttiva Bolkestein per i balneatori – ha spiegato l\u2019onorevole Riccardo Zucconi (FdI) -. Assistiamo ad un trattamento discriminatorio dato che a Spagna e Portogallo \u00e8 stata concessa una proroga. Anche in Italia si deve evitare l\u2019applicazione della direttiva servizi. Tutti i comuni devono provvedere alla proroga con una linea di comportamento uniforme in tutta Italia\u201d. <\/p>\n

Ha concluso l\u2019incontro la presidente nazionale di Cna Balneari Sabina Cardinali che ha espresso la grande insofferenza della categoria di fronte ai messaggi poco limpidi delle scelte governative e la necessit\u00e0 di valutare delle mobilitazioni. <\/p>\n<\/div>\n

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