Un podio di prestigio per CNA Liguria: seconda nel 2022 e prima nel 2023 a livello nazionale per incremento del numero di associati. Un riconoscimento che è stato consegnato dal Presidente nazionale Dario Costantini e dal segretario Otello Gregorini all’intera squadra di Presidenti e direttori della Confederazione ligure presenti all’incontro dei dirigenti CNA. A questo risultato si aggiunge il primato raggiunto da CNA Imperia sempre per l’incremento del numero di associati.
Un’occasione per fare il quadro su politiche associative e guardare anche alle attività dei territori maggiormente virtuosi, come ha sottolineato il Presidente Costantini che recentemente ha visitato la CNA ligure partecipando a un dibattito televisivo con l’economista Tito Boeri sui temi d’attualità come la necessità di manodopera, le politiche del lavoro per giovani, donne e immigrati e il peso d’inflazione su consumi e filiera produttiva. Costantini ha citato, sempre in sede nazionale, il valore delle iniziative organizzate da Cna Genova e Cna Federmoda nell’ambito di “Genova Jeans” per la promozione di una moda sostenibile e attenta alla qualità del prodotto finale e dei materiali utilizzati in un’ottica ambientale. Il Presidente ha inoltre ricordato la sua visita alle serre del Il Pesto di Prà di Bruzzone e Ferrari, dove una produzione emblematica della nostra regione incontra la tecnologia green per realizzare un modello di autoproduzione energetica.
“Siamo orgogliosi degli obiettivi raggiunti – commenta il Presidente CNA Liguria, Massimo Giacchetta, – cerchiamo di porci delle progettualità che diano degli indirizzi utili e concreti alle nostre imprese, come per esempio, il nostro network Ricarica Liguria a favore dell’autoproduzione energetica. Non è solo una questione di numeri e competitività, ma anche di crescita in termini valoriali della società che rappresentiamo e di cui facciamo parte. Per questo siamo lieti che si valuti già dal prossimo anno a livello nazionale un premio per chi associa più giovani e chi associa più imprenditori immigrati nella cultura di favorire l’integrazione. Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno per far comprendere alla politica e ai mezzi di informazione che le piccole e medie imprese fanno innovazione tutti i giorni e che per la tenuta economica del Paese sono determinanti. CNA è stata l’unica associazione a presentare a Palazzo Chigi una proposta concreta per realizzare il Pnrr. La revisione del piano con lo stanziamento di risorse per incentivare l’autoproduzione di energia è un nostro successo per le imprese che rappresentiamo. Nel confronto con la politica manteniamo alta l’attenzione sulla partita dei bonus all’edilizia a differenza di altri. Abbiamo messo a punto un progetto e siamo pronti ad andare nei paesi dove la gente scappa per creare centri di formazione, un sostegno concreto per quei territori e una opportunità per formare personale per le nostre imprese”.
“La forza della CNA risiede nella qualità e nella quantità dei propri associati – aggiunge il segretario Cna Liguria, Angelo Matellini -. La politica associativa è un grande impegno in un mondo oggi estremamente variegato, nella sua complessità ma anche poliedricità. La disaffezione verso la politica colpisce tutto l’associazionismo, artigianato e micro e piccole imprese compreso, ma noi abbiamo gli strumenti per combattere questa crisi. A partire da una considerazione: chi entra nella nostra associazione trova risposte alle proprie esigenze. Non si cresce e soprattutto non si può guardare con fiducia al futuro senza attrarre i giovani e, in una delle regioni più anziane d’Italia, la sfida è ancora più ambiziosa. Fino ai primi anni duemila l’artigianato godeva di una lettura positiva da parte dell’opinione pubblica, perché offriva la prospettiva di un futuro da lavoratore autonomo, da imprenditore. Ci dobbiamo prima di tutto chiedere se noi stessi, come genitori, come imprenditori ci siamo impegnati abbastanza per avvicinare i giovani al nostro mondo. È arrivato quindi il momento di rimboccarci le maniche per favorire la riscoperta dei valori che ancora rappresentiamo. Dobbiamo fare in modo – ha concluso Matellini– che il mondo delle piccole imprese sia riconosciuto per il suo valore economico ma anche sociale, per il suo ruolo di coesione”.