CNA Balneari ha richiesto a livello nazionale un incontro urgente, con due lettere distinte, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. Tema delle richieste la scadenza, imposta dalla legge 118/2022, delle concessioni balneari, prevista tra meno di cinque mesi, in assenza di una norma nazionale e senza linee guida omogenee per l’intero sistema balneare italiano. Privilegiando il dialogo rispetto alle espressioni di protesta e a manifestazioni che non aiutano alla soluzione dell’annosa “questione balneare”, CNA Balneari chiede un intervento tempestivo del Governo per riaprire il confronto con una categoria investita da un profondo disorientamento, causato dalle ripetute pronunce degli organi di giurisdizione nazionali ed europei nonché dalle disomogenee iniziative intraprese dai Comuni.
 “A livello regionale abbiamo chiesto all’assessore regionale Marco Scajola, in qualità di Coordinatore nel Tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in materia di Demanio marittimo, di farsi portavoce della necessità di adottare criteri univoci attraverso i quali procedere al rinnovo delle concessioni -. Spiega il Presidente di CNA  Balneari Liguria Alessandro Riccomini -. Alla luce anche del fatto che diverse Regioni stanno procedendo in maniera disomogenea con Linee guida regionali sulle disposizioni delle evidenze pubbliche. Un disequilibrio si sta creando nei diversi comuni costieri liguri, dove una parte rimane in attesa di disposizioni da parte del Governo, mentre altri stanno procedendo con le delibere di attuazione delle evidenze pubbliche”.             
                
CNA Balneari Liguria auspica in una convocazione urgente del Tavolo sul Demanio Regionale con le diverse associazioni di categoria, al fine di comprendere la situazione che le attività imprenditoriali e gli enti stanno vivendo. La crescente incertezza sul futuro della regolamentazione e dell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime necessita di immediate, e non più procrastinabili, risposte alle imprese del settore.

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