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Bonus 200 euro: alcune informazioni utili - CNA La Spezia
Il bonus da 200 euro è un contributo “una tantum” per pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, lavoratori domestici e stagionali, disoccupati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza. La misura, volta a contrastare l’aumento dei prezzi in tutti i settori della vita quotidiana, sarà erogata solo a chi nel 2021 ha percepito un reddito al di sotto dei 35.000 euro. La base normativa è il Decreto Aiuti 2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2022.

Il bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti 2022 spetta alle seguenti categorie di soggetti:
lavoratori dipendenti, compresi i lavoratori domestici e stagionali;
lavoratori autonomi e liberi professionisti;
pensionati;
percettori di Reddito di Cittadinanza;
disoccupati;
lavoratori dello spettacolo;
incaricati di vendite a domicilio.

Gli appartenenti a queste categorie devono avere percepito un reddito annuo nel 2021 che non superi i 35.000 euro.

Nel Decreto Aiuti 2022 sono stati poi specificati i requisiti necessari per ciascuna categoria di soggetti, ovvero:
Per i lavoratrici e lavoratori domestici, avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data del 18 maggio 2022.
Per i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa:
avere contratti attivi alla data del 18 maggio 2022;
essere iscritti alla Gestione separata e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
avere un reddito derivante dai rapporti di lavoro non superiore a 35.000 euro nel 2021.

Per i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti:
Aver svolto prestazioni per almeno 50 giornate;
avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021.
Per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo:
essere iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
aver versato almeno 50 contributi giornalieri;
avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021.

Per i lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie:
Essere stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile;
per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile;
essere già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio.
Per gli incaricati alle vendite a domicilio:
Avere un reddito nell’anno 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro;
Essere titolari di partita IVA attiva;
essere iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio.
L’importo della nuova indennità è uguale per tutti gli aventi diritto, senza distinzioni di categoria, ed è pari a 200 euro.

Il bonus da 200 euro funziona in modo parzialmente diverso a seconda che si tratti di pensionati, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, disoccupati o beneficiari di Reddito di Cittadinanza. Sarà pagato, a seconda dei casi:
direttamente con la pensione quando a beneficarne è un pensionato;
in busta paga se si tratta di un lavoratore dipendente;
a seguito di apposita domanda nel caso dei lavoratori autonomi con o senza partita IVA, stagionali, colf e badanti, lavoratori dello spettacolo, incaricati di vendite a domicilio;
con un ricarico sull’indennità NASPI o DIS-COLL in caso di disoccupati;
con un’integrazione del sussidio quando riguarda i percettori del Reddito di Cittadinanza.
Ma andiamo a vedere, più nel dettaglio come funziona il bonus 200 euro a seconda dei casi.

1) COME RICEVONO IL BONUS I DIPENDENTI
Per i lavoratori dipendenti il bonus inflazione da 200 euro verrà riconosciuto una sola volta nella busta paga di luglio 2022. La versione del Decreto Aiuti pubblicato in Gazzetta, tra l’altro, ha delineato ulteriori dettagli tecnici sul funzionamento del bonus per dipendenti, ovvero:
il contributo verrà pagato in via automatica dal proprio sostituto d’imposta, ovvero il datore di lavoro;
il datore di lavoro successivamente, dovrà verificare in sede di conguaglio la spettanza del bonus stesso;
se in sede di conguaglio si dovesse scoprire che il bonus non era dovuto, ad esempio perché il reddito a fine anno risulta superiore a 35.000 euro, allora il datore di lavoro provvederà a recuperarlo;
il datore di lavoro può predisporre il recupero in 8 rate di uguale importo;
il datore di lavoro sconterà il credito maturato con l’erogazione dei 200 euro con lo strumento della compensazione fiscale.

I lavoratori domestici non riceveranno il bonus dalle famiglie in cui lavorano: bisognerà rivolgersi all’Inps. Si potrà fare richiesta presso i patronati. Per i professionisti del turismo, spettacolo e sport, visto che il lavoro si riferisce a un periodo di tempo stabilito, i 200 euro saranno automatici solo se i lavoratori hanno ricevuto le indennità previste dai crediti Covid. Chi lavora a intermittenza dovrà presentare domanda all’Inps: dovranno aver svolto la prestazione per almeno 50 giorni. Reddito massimo, anche in quasi caso, di 35 mila euro nel 2021. I lavoratori dello spettacolo, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, che nel 2021 hanno versato almeno 50 contributi giornalieri, dovranno, anche loro, rivolgersi all’Inps. È bene precisare, infine, che nel calcolo del reddito complessivo – che non può essere superiore ai 35 mila euro annui, a individuo, non a famiglia – è probabile che si terrà conto dei redditi di qualsiasi natura. Escluse dal conteggio la casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto, gli assegni familiari e l’assegno unico per i figli.