Il Governo Draghi punta a scongiurare il rischio di ulteriori ondate e blinda anche la Pasqua.

La diffusione dei contagi da Covid-19 non si arresta, e per arginare il proliferare del virus arriva il nuovo DPCM a firma Draghi. Il provvedimento conferma molte delle misure già in vigore, prolungando in particolare il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Le nuove disposizioni sono in vigore dal 6 marzo, fino al 6 aprile. Di seguito, le principali novità:

Acconciatori e barbieri chiusi in zona rossa

Tra le novità più discusse, il nuovo decreto introduce misure più restrittive per quanto riguarda le zone rosse. In particolare, dal 27 marzo, nelle aree codificate con questo colore, anche parrucchieri e barbieri dovranno rimanere chiusi.

Eliminato il divieto di asporto dopo le 18

In tutte le zone, il nuovo Dpcm Draghi ha eliminato il divieto di asporto dopo le 18.00 per i bar senza cucina e simili (codici Ateco: 56.30.00 – 47.25.00).

Resta quindi sempre consentita la consegna a domicilio fino alle 22, dopo la chiusura al pubblico.

Ok a teatri e cinema in zona gialla

Non solo chiusure, però. In zona gialla, infatti, il provvedimento prevede la possibilità di riaprire per cinema e teatri, a partire dal 27 marzo, sempre nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza (per gli spettacoli all’aperto è previsto un massimo di 400 spettatori, mentre per quelli al chiuso di 200).

Via libera, sempre dal 27 marzo, anche alle aperture dei musei nel weekend.

Scuole chiuse in zona rossa

Dal 6 marzo, nelle zone rosse è prevista la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Stop agli eventi, anche in zona bianca

Sono completamente sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi), anche in zona bianca.

Le altre misure valide a livello nazionale

Il nuovo decreto non modifica molte delle regole già in essere, per contrastare la diffusione dei contagi.

Ecco in dettaglio cosa prevede la legge:

No visite private in zona rossa

Rimane fissa la regola, per le zone rosse, che prevede il divieto, sempre fino al 27 marzo, di spostamenti verso abitazioni private diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

Occhio ai colori per le visite da parenti e amici

Resta consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata, tra le 5.00 e le 22.00, a un massimo di 2 persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.

Si potrà comunque sempre portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Gli spostamenti possono avvenire:

all’interno della stessa Regione, in area gialla
all’interno dello stesso Comune, in area arancione

Rimane valido quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti (vai a questo articolo per approfondire).

Stato di emergenza fino ad aprile

Tra le ultime misure del precedente Governo, ricordiamo il prolungamento dello stato di emergenza fino al 30 aprile 2021.

Ancora stop per palestre e piscine

Anche in zona gialla, continueranno a rimanere chiuse piscine, palestre e piste da sci.

Regole più strette per le zone a colori

Il testo firmato da Conte prevede inoltre l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni: con Rt 1 o con livello di rischio “alto” si passa in arancione; con Rt a 1,25 si va in rosso.

Introdotta l’area bianca

Il decreto-legge del 14 gennaio istituisce l’area bianca, nella quale si collocheranno le Regioni con un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per 3 settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti.

In area “bianca” non si applicano tutte le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree “gialle”, “arancioni” e “rosse” ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli (rimarranno fondamentali solo distanziamento e uso della mascherina).

In particolare, nei territori in area bianca decade il coprifuoco e come regole fondamentali restano fissi solamente l’uso della mascherina e il distanziamento.